Glutalgia: Sintomi, Cause e Rimedi

7.658

Così come dice chiaramente il termine, la glutalgia è il dolore a uno o a entrambi i glutei.

Si tratta di una sindrome molto diffusa legata principalmente all’assunzione di posture non corrette per lungo tempo e alla cattiva abitudine di trascorrere diverse ore della giornata seduti.

Il dolore viene percepito a livello dei glutei, ma può a volte irradiarsi anche lungo la faccia posteriore delle cosce, per questo motivo viene spesso confusa con la sciatalgia.

Di solito i dolori sono più intensi al risveglio o nel passaggio dalla posizione seduta a quella eretta.

Glutalgia Cause e Rimedi

La glutalgia può essere ricondotta alla stenosi del canale vertebrale, cioè al restringimento dello spazio che contiene il midollo spinale, il canale vertebrale.

Oltre a ciò, tra i dischi e le vertebre tendono a formarsi degli osteofiti, cioè delle escrescenze ossee che comprimono in maniera dolorosa le radici dei nervi.
Tutto questo provoca l’infiammazione interspinosa che si manifesta con dolori più o meno persistenti e prolungati a livello dei glutei.

Molte possono essere le cause che portano all’insorgere della stenosi del canale vertebrale, in pochissimi casi può essere un problema di tipo congenito, ma solitamente sopraggiunge con l’età adulta e l’invecchiamento della colonna vertebrale.

Tra le principali cause anche la degenerazione discale, la spondilite anchilosante, i fenomeni artrosici, così come la fibrosi post-chirurgica.  Spesso poi la stenosi è conseguenza di altre gravi patologie, come per esempio l’artrite reumatoide o particolari forme tumorali.

Una volta accertata la causa della glutalgia, il medico potrà decidere di procedere inizialmente con delle cure di tipo conservativo basate su una terapia farmacologicariposo e fisioterapia.

In alternativa si può ricorrere ai blocchi antalgici che consistono nella somministrazione di farmaci antinfiammatori direttamente nella zona interessata, a contatto con le radici infiammate.

Se i benefici tardano ad arrivare o non sono soddisfacenti, potrà invece decidere di far intraprendere al paziente dei trattamenti più invasivi.

E’ il caso della decompressione chirurgica, un intervento che ha proprio lo scopo di allargare il canale spinale per ridurre la compressione del midollo. Di solito consiste nella rimozione di dischi protusi, legamenti e porzioni di vertebre che riducono lo spazio libero all’interno del canale e generano la pressione.

Alternativamente la chirurgia moderna sta promuovendo l’innesto di uno spaziatore interspinoso: si tratta di un piccolo dispositivo impiantato generalmente in maniera definitiva (ma in alcuni casi si può scegliere anche di rimuoverlo successivamente) per prevenire la compressione dei nervi.

E’ un intervento abbastanza semplice e per nulla invasivo perché, diversamente dalla decompressione chirurgica, non prevede l’asportazione di nessun elemento dal canale spinale.

Vi è poi un’ulteriore tecnica chirurgica che consiste letteralmente nel “limare” gli osteofiti per decomprimere le radici nervose.
I tempi di recupero sono generalmente abbastanza rapidi.

E’ buona norma, però, avere un corretto stile di vita che porti alla riduzione del peso corporeo e a una sana attività fisica.

Vi sono infatti una serie di esercizi che, se effettuati correttamente e con costanza, danno degli ottimi risultati positivi nel trattamento della glutalgia.

Nello specifico si tratta di esercizi di stretchingflessioni ed estensioni della schiena.

Inoltre, anche gli ultrasuoni, l’elettrostimolazione, i massaggi, le manipolazioni e l’agopuntura possono aiutare ad alleviare il dolore in determinati casi.

I commenti sono chiusi, ma riferimenti e pingbacks sono aperti.

WhatsApp chat