Nuoto ed Ernia del Disco: Cosa Sapere?
Nuoto ed Ernia Del Disco: si può praticare per migliorare la patologia?
L’Ernia del Disco è una patologia che può colpire indifferentemente più punti della colonna vertebrale, motivo per cui sarebbe fuorviante rispondere senza tenere conto delle differenze tra paziente e paziente.
Normalmente qualsiasi attività sportiva può giovare alla salute di chi soffre di patologie alle articolazioni ma non è sempre detto che sia così.
Tutto dipende dal paziente, dal tipo di Ernia del Disco di cui soffre e dalle eventuali complicanze che lo interessano.
Per questo, anche se il nuoto rientra tra gli sport che possono essere praticati da individui affetti da ernia del disco bisogna sempre chiedere un parere al proprio medico.
Il nuoto, infatti, viene spesso consigliato dai medici per i molteplici benefici che il paziente può trarne non solo alla schiena ma non andrebbe praticato con improvvisazione.
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Quali sono i fastidi legati all’ernia del disco?
Per ernia si intende “un processo patologico in cui un viscere fuoriesce dalla cavità che normalmente lo contiene”. In questo caso il processo di protrusione interessa il disco cartilagineo che si interpone tra due vertebre consecutive, e che funge da cuscinetto, in grado di ammortizzare i movimenti e sostenere i pesi.
A causa di diversi processi, legati all’età, allo stile di vita ed al peso del soggetto, ma anche da anomalie strutturali della colonna (scoliosi, riduzione/appianamento della lordosi cervicale o lombare, iperlordosi) questi dischi possono danneggiarsi.
La porzione localizzata centralmente, definita nucleo, può “premere sulla radice dei nervi” che fuoriesce dal midollo spinale causando dolore a seguito di un meccanismo “infiammatorio” e, solo raramente, con meccanismo “compressivo”.
Questo implica dei dolori più o meno marcati ed estesi come nel caso in cui il processo riguardi il nervo sciatico e quindi il dolore si avvertirà lungo l’arto inferiore.
Nel caso in cui riguardi il tratto cervicale il paziente potrà avvertire dolore all’arto superiore accusando quindi dolore al braccio.
Come agire in caso di ernia del disco.
Il paziente pensa immediatamente all’intervento chirurgico come opzione risolutiva per eccellenza tuttavia non sempre i medici ritengono necessario ricorrere a questa soluzione, sicuramente associata a tutti i rischi di qualunque altro approccio chirurgico.
La terapia deve, infatti, essere valutata alla luce delle evidenze diagnostiche, ottenute mediante i consueti test clinici.
Essa dipende in gran parte anche delle peculiarità dell’individuo, che deve essere considerato nella sua interezza.
Sicuramente nelle fasi acute il solo consiglio da seguire è quello del riposo.
Ci sono però tantissimi medici che che incoraggiano il paziente a riprendere l’attività fisica quanto prima, non appena i forti dolori si attenuano.
Perché il nuoto è particolarmente consigliato?
È evidente che gli sport non sono tutti indistintamente praticabili; ve ne sono alcuni che sono sconsigliati, se non vietati ai soggetti che soffrono di ernia del disco.
Il nuoto, invece, si presta ad essere un’ottima attività, e le ragioni sono molteplici.
In primo luogo l’acqua attenua il peso corporeo, in tale maniera sulle articolazioni già provate graverà un carico minore.
Si tratta, inoltre, di un’attività che impone dei movimenti che comportano l’allungamento del rachide.
Questo conferisce un miglioramento alla situazione di contrattura che si realizza in queste circostanze.
Infine si possono anche rinforzare i muscoli che risultano fortemente indeboliti.
Nuoto sì… Ma senza esagerare.
Non tutti gli stili sono permessi in caso di ernia del disco. Quelli principalmente consigliati sono lo stile libero ed il dorso, che permettono di eseguire i movimenti richiesti per donare sollievo.
D’altro canto stili quali rana o farfalla sono sconsigliati, perché nell’esecuzione si devono apportare continue contratture alla schiena. Inoltre, è bene affiancarsi ad un istruttore se si è alle prime armi.
Questo perché ci sono delle specifiche modalità nell’esecuzione dei movimenti.
Eseguendoli in modo scorretto questi possono peggiorare la situazione.
Per questo è importante ruotare il corpo e muovere le spalle con precisione e sempre sotto la guida di un istruttore.
Chi è pratico di nuoto, invece, dovrebbe comunque affidarsi ad un professionista, almeno per le prime sessioni di nuoto.
Infatti è di fondamentale importanza eseguire i movimenti senza sovra-caricare ulteriormente le articolazioni della colonna vertebrale.
Articolo Pubblicato il 18 aprile 2018 – Aggiornato il 1 gennaio 2020